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Uso di Nirmatrelvir ed esiti gravi di Covid-19 durante l'ondata di Omicron


L'inibitore della proteasi orale Nirmatrelvir, un componente di Paxlovid, ha mostrato un'efficacia sostanziale nei pazienti ad alto rischio e non-vaccinati infettati dalla variante B.1.617.2 ( Delta ) del virus SARS-CoV-2.
I dati relativi all'efficacia di Nirmatrelvir nella prevenzione degli esiti della malattia grave da coronavirus 2019 ( Covid-19 ) dalla variante B.1.1.529 ( Omicron ) sono limitati.

Sono stati ottenuti i dati per tutti i membri di Clalit Health Services che avevano 40 anni o più all'inizio del periodo di studio e sono stati valutati come idonei a ricevere la terapia con Nirmatrelvir durante il picco della variante Omicron.
È stata stimata l'associazione del trattamento con Nirmatrelvir con l'ospedalizzazione e la morte dovute a Covid-19, aggiustando per fattori sociodemografici, condizioni coesistenti e precedente stato di immunità SARS-CoV-2.

In totale 109.254 pazienti hanno soddisfatto i criteri di ammissibilità, di cui 3.902 ( 4% ) hanno ricevuto Nirmatrelvir durante il periodo di studio.
Tra i pazienti di età pari o superiore a 65 anni, il tasso di ospedalizzazione per Covid-19 è stato di 14.7 casi ogni 100.000 giorni-persona tra i pazienti trattati rispetto a 58.9 casi ogni 100.000 giorni-persona tra i pazienti non-trattati ( hazard ratio aggiustato, aHR=0.27 ).

L'hazard ratio aggiustato per la morte dovuta a Covid-19 è stato pari a 0.21. Tra i pazienti di età compresa tra 40 e 64 anni, il tasso di ospedalizzazione per Covid-19 è stato di 15.2 casi ogni 100.000 giorni-persona tra i pazienti trattati e di 15.8 casi ogni 100.000 giorni-persona tra i pazienti non-trattati ( aHR= 0.74 ).
L'hazard ratio aggiustato per la morte dovuta a Covid-19 è stato 1.32.

Tra i pazienti di età pari o superiore a 65 anni, i tassi di ospedalizzazione e morte per Covid-19 sono stati significativamente più bassi tra coloro che hanno ricevuto Nirmatrelvir rispetto a quelli che non lo hanno ricevuto.
Nessuna evidenza di beneficio è stata trovata negli adulti più giovani. ( Xagena2022 )

Arbel R et al, N Engl J Med 2022; 387: 790-798

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